Colpo di scena: torna il Reddito di cittadinanza. Non in tutta Italia, però: sarà ripristinato solo in alcune regioni.
A volte ritornano: ad appena 4 mesi dalla sua abolizione, il Reddito di cittadinanza torna in scena. Questa volta però verrà erogato solo a chi vive in determinate regioni. Vediamo quali. Il Reddito di cittadinanza è nato nel 2019 durante il primo Governo dell’ex premier Giuseppe Conte.
Il sussidio nacque su forte spinta del Movimento Cinque Stelle, ai tempi capitanati da Luigi Di Maio. Dopo 4 anni il Reddito è stato abolito dal Governo di Giorgia Meloni il quale ha, tuttavia, messo in campo altri strumenti di sostegno per le famiglie bisognose: l’assegno di inclusione e il Supporto formazione e lavoro.
A quanto pare, però, questi due nuovi sussidi non sono abbastanza in quanto lascerebbero tagliati fuori troppi soggetti in difficoltà. Per ottenere il nuovo Assegno di inclusione, infatti, non è sufficiente avere un reddito annuo fino a 6000 euro. È necessario che all’interno di un nucleo familiare ci sia anche un soggetto non occupabile: un disabile, un minorenne o una persona che abbia già compiuto 60 anni.
Molti ex percettori del Reddito non presentano questi requisiti e, di conseguenza, da gennaio non ricevono più nessun aiuto. Chi riceve il Supporto formazione e lavoro, del resto, può contare solo su 350 euro al mese contro i 780 euro del vecchio Reddito. Per questo motivo alcune Regioni hanno deciso di ripristinare il Reddito di cittadinanza.
Torna il Reddito di cittadinanza: ecco dove
Al via il Reddito di cittadinanza. Il sussidio nato in casa Cinque Stelle e abolito da Giorgia Meloni, rientra in scena. Questa volta, però, non in tutta Italia ma solo in alcune regioni. Vediamo come funzionerà.
Come anticipato, il Reddito di cittadinanza è stato abolito il 31 dicembre 2023 e sostituito dell’assegno di inclusione il quale, tuttavia, spetta solo a quelle famiglie in cui ci sia almeno un componente non occupabile. Per il resto, per aiutare chi, non avendo i requisiti necessari, è rimasto senza aiuti, si sarebbero dovute attivare le singole Regioni.
Ad oggi sono solo due le regioni che stanno facendo qualcosa: la Sardegna e la Puglia. In Sardegna c’è la possibilità di chiedere il Reis, il Reddito d’inclusione sociale. Per averne diritto è necessario risiedere in Sardegna da almeno 24 mesi, avere un Isee non superiore a 12.000 euro, un patrimonio immobiliare fino a 40.000 euro e mobiliare fino a 8000 euro. Il Reis può arrivare fino a 1100 euro al mese: l’importo aumenta con l’aumentare dei componenti della famiglia.
In Puglia, invece, c’è il RED. O, almeno, c’era fino al 2023: non si sa se verrà erogato anche nel 2024. Per ottenere questo sussidio, fino all’anno scorso, era necessario avere un Isee fino a 9360 euro, un patrimonio immobiliare fino a 30.000 euro e il patrimonio mobiliare non doveva superare i 15.000 euro. I beneficiari del RED avevano diritto a ricevere ogni mese 500 euro.