Se hai questo tipo di patologia stai molto attento a cosa metti in tavola, ci sono infatti dei cibi che sono per te potenzialmente letali.
Vogliamo dunque spiegarvi da vicino quelli che sono i rischi e cosa evitare a pranzo e cena.
Prima però partiamo da alcune spiegazioni.
Colesterolo, argomento delicato
Il colesterolo è un argomento che suscita molta attenzione, soprattutto per chi si preoccupa della propria salute cardiovascolare. Spesso, si cade nell’errore di pensare che eliminare dalla dieta gli alimenti che contengono colesterolo sia sufficiente per mantenere i livelli di questa sostanza sotto controllo. Tuttavia, la realtà è più complessa e richiede un approccio più articolato.
Prima di addentrarci nelle specifiche dell’alimentazione adatta a chi ha il colesterolo alto, è importante comprendere il ruolo del colesterolo nel nostro corpo. Questo grasso fondamentale viene trasportato alle nostre cellule dal fegato attraverso le lipoproteine a bassa densità (LDL) e riportato al fegato dalle lipoproteine ad alta densità (HDL). Mentre l’LDL è spesso etichettato come “colesterolo cattivo” per la sua tendenza ad accumularsi nelle arterie, l’HDL è conosciuto come “colesterolo buono” grazie alla sua funzione di eliminazione del colesterolo in eccesso. Mantenere un equilibrio tra questi due tipi di lipoproteine è cruciale per prevenire problemi cardiovascolari.
Contrariamente a quanto si possa pensare, solo il 20% del colesterolo presente nel nostro organismo deriva dall’alimentazione; il resto viene prodotto dal fegato. Questo significa che focalizzarsi esclusivamente sugli alimenti contenenti colesterolo non è la strategia più efficace. Piuttosto, dovremmo concentrarci su una dieta che promuova il corretto funzionamento del sistema di regolazione del colesterolo prodotto dal nostro corpo.
Una delle prime mosse consiste nel ridurre l’assunzione di carboidrati ad alto indice glicemico come pasta e pane raffinati o patate. Questi alimenti provocano picchi insulinici che possono stimolare la produzione endogena di colesterolo da parte del fegato. Preferire fonti di carboidrati integrali può aiutare a moderare questo effetto grazie al loro indice glicemico più basso.
Le fibre presenti in legumi, frutta e verdura giocano un ruolo fondamentale non solo nella riduzione dell’indice glicemico degli alimenti ma anche nell’assorbimento intestinale del colesterolo e degli acidi biliari, contribuendo così a migliorare i livelli ematici di questa sostanza.
L’importanza della dieta
Quando si parla di grassi nella dieta, la distinzione tra saturi ed insaturi diventa essenziale. I grassi saturi, spesso derivanti da fonti animali o da alcuni oli vegetali come quello di palma, sono notoriamente associati all’aumento dei livelli sia totali sia LDL del colesterolomia; pertanto dovrebbero essere consumati con moderazione. Al contrario i grassi insaturi presentii in oli vegetali come l’olio extravergine d’oliva o nei pesci ricchi ddi omega-3 favoriscono un profilo lipidico migliore abbassando l’LDL ed aumentando l’HDL.
I prodotti industrialmente lavorati possono nascondere insidie sotto forma di grassi transgenici derivanti dai processi di idrogenazione utilizzati per solidificare gli olii vegetali insaturi rendendoli saturi. Un esempio classico è rappresentato dalla margarina spesso vista come alternativa salutare al burro ma chen realtà può avere effetti negativi sulla salute cardiovascolare dovuti proprio alla presenza ddi questi acidi grassi transgenici.
Infinee non bisogna sottovalutare l’impatto che il consumo di alcool può avere sulla produzione di trigliceridi il suo metabolismo in colesterolo nel fegato. Limitare il consumo di alcool specialmente nei superalcolici è quindi una mossa saggia per il mantenimento did una buona salute cardiovascolare
Adottando un approccio bilanciato nella scelta degli alimenti da includere nella nostra dieta possiamo influenzare in modo significativo il nostro profilo lipidico favorendo così la salute delle nostre arterie del cuore in generale Ricordiamoci che ogni cambiamento dietetico deve essere sempre accompagnato da uno stile di vita attivo e possibilmente dalla consultazione di uno specialista qualora si presentino condizioni particolari come l’ipercolesterolomia familiare dove le scelte dietetiche devono essere ancora più mirate e specifiche