Il Consiglio dei Ministri si appresta a discutere il tanto atteso decreto Salva Casa, una misura che promette di portare un significativo sollievo a molti proprietari di immobili in Italia.
La bozza del decreto, che ha suscitato grande interesse e dibattito pubblico, rivela dettagli importanti su come intende affrontare la questione degli abusi edilizi.
Contrariamente a quanto alcuni potrebbero aver sperato, il condono previsto dal piano Salva Casa non sarà gratuito.
Tuttavia, emerge chiaramente l’intento di semplificare la sanatoria dei cosiddetti “piccoli abusi”, riducendo al contempo la burocrazia che spesso ostacola l’accesso alle procedure di regolarizzazione.
Matteo Salvini ha tenuto a precisare che l’obiettivo non è fornire un via libera all’abusivismo edilizio, ma piuttosto offrire una soluzione pragmatica per regolarizzare situazioni minori che affliggono un vasto numero di residenze italiane.
Il decreto mira a includere una varietà di interventi nell’ambito dell’edilizia libera, ovvero quelle modifiche per cui non è necessaria un’autorizzazione preventiva. Tra questi figurano l’installazione di pompe di calore sopra i 12 kW, la rimozione delle barriere architettoniche e la realizzazione di vetrate panoramiche amovibili su balconi.
Importante sottolineare come tali interventi non debbano comportare aumenti dei volumi o delle superfici degli immobili interessati.
Decreto Salva Casa: una nuova speranza per le abitazioni italiane
Il provvedimento si articola in tre principali sezioni: modifiche al Testo Unico Edilizia; norme relative alle strutture amovibili erette durante l’emergenza sanitaria da Covid-19; disposizioni per il coordinamento e l’entrata in vigore del decreto stesso. L’introduzione della nozione dello “stato legittimo” rappresenta uno degli aspetti più innovativi, offrendo una soluzione alle problematiche legate alle sanzioni alternative alla demolizione.
Un ulteriore punto saliente riguarda le nuove disposizioni sul cambio destinazione d’uso delle unità immobiliari senza opere edilizie aggiuntive, facilitando così gli adeguamenti agli usi emergenti o variati nel tempo. Il decreto propone anche un aggiustamento dei valori tollerati per discrepanze relative ad altezze, distacchi tra edifici, cubatura e superficie coperta.
La sanatoria delle irregolarità comporterà il pagamento di una sanzione pecuniaria proporzionata all’aumento del valore venale dell’immobile derivante dagli interventi effettuati.
Questo meccanismo mira a bilanciare la necessità di regolarizzare situazioni pregresse con quella di assicurare equità fiscale e rispetto delle normative urbanistiche.
In conclusione, il decreto Salva Casa si presenta come uno strumento complesso ma necessario per affrontare una problematica radicata nel tessuto urbano italiano.
La sua efficacia sarà determinata dalla capacità di bilanciare flessibilità nelle procedure con rigore nella tutela del paesaggio urbano e rurale italiano.