Il modello 730 rappresenta uno strumento fiscale cruciale, spesso sottovalutato, per le badanti.
Con la scadenza dell’invio del modello 730/2024 per l’anno di imposta 2023 ormai alle porte, è essenziale che anche le badanti si preparino adeguatamente a questo adempimento.
Questo passaggio non solo è necessario per regolarizzare la propria situazione fiscale ma offre anche l’opportunità di beneficiare di detrazioni e bonus Irpef.
A differenza di altri settori, nel contesto domestico il datore di lavoro non agisce come sostituto d’imposta. Ciò significa che non trattiene le tasse sullo stipendio né eroga il bonus IRPEF direttamente ai lavoratori domestici come badanti o colf. Di conseguenza, questi ultimi ricevono uno stipendio lordo e sono tenuti a versare l’IRPEF attraverso il modello 730.
Le badanti con redditi inferiori a 8.174 euro rientrano nella cosiddetta no tax area, un ambito entro cui non è dovuta alcuna imposta grazie alle detrazioni per lavoro dipendente previste dalla legge italiana. In pratica, se il reddito annuo non supera tale soglia, la lavoratrice non è tenuta al versamento dell’IRPEF.
La dichiarazione dei redditi offre alle badanti la possibilità di detrarre il 19% delle spese sostenute nell’anno precedente, come quelle sanitarie o per esami medici. Queste detrazioni possono significativamente ridurre l’ammontare dell’IRPEF dovuta in base al proprio reddito annuo.
Inoltre, grazie alla dichiarazione dei redditi è possibile accedere al Bonus IRPEF da 1.200 euro all’anno per chi ha un reddito complessivo inferiore ai 28.000 euro annui. Tale bonus viene erogato pienamente fino a un reddito annuo di 15.000 euro; oltre tale soglia l’importo del bonus diminuisce progressivamente fino ad azzerarsi.
Nonostante le opportunità offerte dal sistema fiscale italiano attraverso il modello 730, spesso ci si può trovare davanti a sorprese poco piacevoli durante la dichiarazione dei redditi. Per esempio, una badante con un reddito lordo pari a 13.000 euro potrebbe scoprire che dopo aver detratto la detrazione standard da lavoro dipendente dall’imposta lorda calcolata sul suo stipendio e senza significative spese sanitarie da detrarre si trova in una posizione debitoria nei confronti dell’erario anziché beneficiare pienamente del Bonus IRPEF sperato.
Queste dinamiche sottolineano quanto sia importante una corretta pianificazione fiscale e una profonda conoscenza delle normative vigenti in materia di tassazione dei lavoratori domestici in Italia.
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