L’assegno unico e universale rappresenta una delle misure economiche più significative introdotte negli ultimi anni, mirata a supportare i nuclei familiari con figli a carico.
Gestito dall’INPS, questo beneficio si propone di alleggerire il carico finanziario delle famiglie, attraverso un contributo mensile variabile in base all’ISEE presentato.
La determinazione dell’importo dell’assegno unico dipende strettamente dall’ISEE della famiglia. In assenza di questa certificazione, l’INPS eroga automaticamente l’importo minimo stabilito, indipendentemente dal reddito effettivo del nucleo familiare.
Questa procedura garantisce che ogni famiglia possa ricevere un sostegno economico base, anche in mancanza dei documenti necessari per attestare la propria situazione economica.
L’assegno prevede importi variabili che partono da un minimo di 54,05 euro fino ad arrivare a 189,20 euro mensili per ogni figlio minore a carico. Per i giovani tra i 18 e i 21 anni l’importo varia invece da 27 euro a 91,90 euro al mese.
Lo Stato ha inoltre previsto delle maggiorazioni specifiche per situazioni particolari come nel caso dei figli con disabilità o delle madri giovani.
Assegno Unico: una misura economica per le famiglie
Con la circolare numero 773 del 21 febbraio 2024, l’INPS ha fornito indicazioni precise sui passaggi che i genitori affidatari devono seguire per richiedere l’assegno.
È necessario compilare accuratamente tutti i campi relativi alla domanda telematica e allegare il provvedimento di affido del minore. L’Istituto valuterà poi se sono soddisfatti tutti i requisiti previsti dalla legge prima di erogare l’importo dovuto.
Un aspetto importante chiarito dall’INPS riguarda la distinzione tra il minore in affidamento temporaneo e quello in stato di affidamento preadottivo.
Nel primo caso, il minore è considerato parte integrante della famiglia affidataria ai fini dell’erogazione dell’assegno; diversamente accade nel caso di affidamento preadottivo.
Nel contesto dove sia stata presentata una domanda sia dai genitori naturali sia dagli affidatari, emerge una procedura chiara: qualora i genitori naturali non provvedano attivamente ai bisogni del minore ma abbiano comunque inviato la richiesta per l’assegno unico, questa verrà revocata dall’INPS a favore degli affidatari effettivi.
Ciò sottolinea come la misura sia destinata esclusivamente a chi si prende materialmente cura del bambino o ragazzo.
È evidente come l’introduzione dell’assegno unico rappresenti uno strumento fondamentale nel panorama delle politiche sociali italiane volte al sostegno delle famiglie con minori a carico.
La sua gestione da parte dell’INPS riflette lo sforzo continuativo dello Stato nell’affrontare le sfide legate alla povertà infantile e nel promuovere il benessere dei bambini all’interno della società italiana.