Il Portogallo ha a lungo rappresentato una delle mete preferite dai pensionati europei grazie ai suoi benefici fiscali, ora tutto è cambiato.
Tuttavia, prima delle dimissioni del governo socialista guidato da Antonio Costa, sono stati eliminati molti dei vantaggi precedentemente concessi ai residenti non abituali.
Questa decisione ha spinto molti a cercare alternative altrettanto convenienti sotto il profilo fiscale: tra queste c’è appunto un altro paese che si propone come valida opzione grazie alle sue politiche di favore nei confronti dei redditi esteri.
Nonostante gli indubbi vantaggi economico-fiscali offerti ai pensionati italiani da questo paese, è importante valutare attentamente anche altri aspetti legati alla qualità della vita e ai servizi disponibili sul territorio.
La sanità gratuita offre standard qualitativamente inferiori rispetto a quelli occidentali; pertanto può essere necessario stipulare una polizza assicurativa privata per le cure mediche durante la terza età.
Inoltre, sebbene le tasse siano uno degli elementari fattori nella scelta del luogo dove vivere dopo il ritiro dal lavoro, bisogna considerare che esse contribuiscono al finanziamento dei servizi pubblicci: un aspetto da ponderare nella valutazione complessiva degli effettivi risparmi ottenuti trasferendosi all’estero.
Negli ultimi anni, la Tunisia è diventata una destinazione sempre più popolare tra i pensionati italiani che cercano di ridurre il carico fiscale sulla loro pensione.
Circa duemila ex lavoratori hanno già fatto le valigie, lasciando l’Italia alla ricerca di un clima più mite e di un costo della vita decisamente più basso. Questa tendenza non riguarda solo i cosiddetti “cervelli” in fuga dall’Italia per motivi lavorativi, ma anche coloro che, terminata la carriera lavorativa, desiderano godersi la pensione in tranquillità e con maggiori risorse a disposizione.
La scelta della Tunisia come nuova residenza non è casuale: questo paese offre infatti condizioni fiscali particolarmente vantaggiose per i cittadini stranieri.
A differenza dell’Italia dove l’aliquota IRPEF può incidere pesantemente sul reddito dei pensionati, in Tunisia l’imposizione fiscale sui redditi esteri percepiti è notevolmente ridotta. I pensionati possono godere di un’esenzione fiscale sull’80% dell’assegno ricevuto; sul restante 20%, le imposte applicate non superano il 5% del totale. Un sistema che permette quindi significativi risparmi annuali rispetto al fisco italiano.
Per poter accedere ai vantaggi fiscali offerti dalla Tunisia è necessario soddisfare alcuni requisiti specifici. È fondamentale stabilire la residenza nel paese nordafricano per almeno 183 giorni all’anno e non aver avuto precedenti residenze fiscali in Tunisia nei cinque anni antecedenti alla richiesta.
È importante anche considerare l’impatto dell’iscrizione all’AIRE sulla possibilità di accedere alla sanità pubblica italiana: trasferendosi definitivamente in Tunisia si perdono infatti i diritti alle prestazioni sanitarie nel nostro paese.
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