Il pisolino pomeridiano è un argomento che suscita curiosità e, talvolta, dibattito. Molti si chiedono se concedersi un breve riposo dopo pranzo sia davvero benefico o se possa invece interferire con il sonno notturno.
Analizziamo insieme i vari aspetti di questa pratica.
Serve davvero a stare meglio?
Dopo aver consumato un pasto, il nostro corpo attiva il sistema nervoso parasimpatico, responsabile della risposta “riposa e digerisci”. Questa reazione naturale ci invita a rallentare e a concederci un momento di pausa. È importante però distinguere tra un breve sonnellino di 20-30 minuti e una dormita più lunga che potrebbe effettivamente influenzare negativamente la qualità del sonno durante la notte.
Uno studio condotto dall’Università di Harvard in collaborazione con l’Università di Atene ha rivelato che coloro che si concedono regolarmente un riposino pomeridiano hanno livelli più bassi di infiammazione e un rischio ridotto del 37% di sviluppare malattie cardiovascolari. Inoltre, il sonnellino contribuisce a ridurre la pressione arteriosa del 5%, offrendo particolari benefici agli ipertesi grazie al rilassamento delle arterie.
Il riposo adeguato gioca un ruolo cruciale nel mantenere una pelle giovane e luminosa. Il sonnellino pomeridiano aiuta a migliorare l’aspetto della nostra epidermide, rendendola più distesa e conferendoci così un aspetto più giovanile anche nel corso della giornata.
Gli effetti positivi del riposino non si limitano alla salute fisica ma si estendono anche alle capacità cognitive. Studi hanno dimostrato che studenti universitari abituati a fare una pausa dopo pranzo mostrano migliori prestazioni accademiche grazie alla maggiore concentrazione e memoria. Anche nei bambini in età prescolare, questo breve riposo è essenziale per una migliore gestione delle emozioni e dell’apprendimento emotivo.
Un altro studio ha evidenziato come gli anziani che praticano il sonnellino pomeridiano sperimentano meno perdite cognitive nel corso della giornata, paragonabili a quelle evitabili in cinque anni senza tale abitudine.
È essenziale sottolineare l’influenza dell’alimentazione sul nostro bisogno di riposo postprandiale. Un consumo elevato di carboidrati raffinati e zuccheri può portare a una forte sonnolenza dovuta all’iperglicemia post-prandiale, condizione diversa dal normale bisogno fisiologico di riposo. Queste abitudini alimentari scorrette possono causare danni a lungo termine come l’insulino-resistenza o il diabetes tipo 2.
In sintesi, mentre è importante evitare pasti troppo pesanti o ricchi di zuccheri semplici per non incorrere in stanchezza esagerata o problemi metabolici, concedersi consapevolmente un breve periodo di relax dopo pranzo può apportare numerosi benefici sia fisici sia mentali. Ricordiamo figure storiche come Leonardo da Vinci o Thomas Edison che integravano nella loro routine quotidiana momenti dedicati al riposo: forse non è solo una coincidenza se hanno raggiunto grandi traguardamenti nella loro vita professionale ed artistica grazie anche alla valorizzazione dei momentidi pausa.
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