Tutti cel ‘abbiamo in cucina, ma lo usiamo veramente poco per molti motivi. In realtà è un alimento che può salvarti la vita.
Nella nostra alimentazione andrebbe introdotto con maggiore costanza.
Andiamo a vedere come.
L’aglio, scientificamente noto come Allium sativum, è da millenni riconosciuto per le sue straordinarie proprietà terapeutiche. Già nell’antichità, egizi e babilonesi lo utilizzavano a scopo medicinale, e persino nella tradizione Ayurvedica esiste un trattato dedicato esclusivamente alle sue virtù curative. Ippocrate, il padre della medicina moderna, ne elogiava le qualità benefiche. Questo bulbo dalla forma peculiare, suddiviso in spicchi e naturalmente “confezionato” dalla natura stessa, sembra quasi suggerirci di farne uso in dosaggi precisi.
L’aglio è ricco di composti bioattivi tra cui spicca l’allina. Questa sostanza si trasforma in allicina grazie all’azione dell’enzima allinasi, che viene attivata dalla masticazione o dalla triturazione del bulbo. L’allicina è uno dei principali responsabili delle note proprietà antibatteriche e antivirali dell’aglio. Oltre a ciò, l’aglio contiene una vasta gamma di altri principi attivi come terpenoidi e composti contenenti zolfo; è anche una fonte preziosa di vitamine (C e B6), minerali (manganese, selenio, rame), calcio, fosforo e potassio.
Tra i benefici più significativi legati al consumo regolare di aglio troviamo la riduzione del rischio di raffreddore fino al 60% e la diminuzione della durata dei sintomi influenzali. Inoltre, l’aglio ha dimostrato effetti positivi nel controllo della pressione arteriosa alta paragonabili a quelli del farmaco atenololo in uno studio della durata di 24 settimane.
L’effetto ipocolesterolemizzante dell’aglio è altrettanto importante: può abbassare i livelli sia del colesterolo totale che dell’LDL (“cattivo”), senza influire negativamente sui livelli dell’HDL (“buono”). È stato anche osservato un suo contributo nella prevenzione delle patologie neurodegenerative come Alzheimer e demenza senile grazie alla sua azione antiossidante cerebrale.
Per gli sportivi può essere utile per ridurre la frequenza cardiaca post-esercizio fisico ed accelerare i tempi di recupero muscolare. Ha mostrato efficacia anche nel miglioramento della sensibilità insulinica favorendo un migliore controllo glicemico ed è stato evidenziato il suo ruolo nel processo detossificante da metalli pesanti come piombo o alluminio.
Nonostante i numerosissimi benefici per la salute associati al consumo regolare d’aglio crudo o sotto forma d’integratore alimentare naturale ad alto dosaggio terapeutico quotidiano non privo d’effetti collaterali né controindicazioni.
Prima fra tutte va menzionata la sua azione fibrinolitica che può aumentare il rischio emorragico specialmente se assunto concomitantemente a farmaci anticoagulanti o anti-aggreganti piastrinici quali coumadin (warfarin), plavix (clopidogrel) o aspirina.
Inoltre l’utilizzo d’aglio deve essere monitorato attentamente nei soggetti che si preparano ad affrontare interventi chirurgici comprese procedure odontoiatriche minori come estrazioni dentarie poiché potrebbe incrementare il rischio emorragico.
Altre situazioni nelle quali l’utilizzo d’aglio va ponderato con cautela includono soggetti affetti da gastrite o ulcera peptica dovuta ad ipercloridria poiché stimola ulteriormente la secrezione acida gastrica; donne in gravidanza ed in fase d’allattamento dovrebbero evitarne il consumo data la capacità dell’alimento di attraversare placenta ed essere secreto nel latte materno potendo interferire con lo sviluppo fetale ed il benessere neonatale.
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