Se ti beccano in strada a fare una cosa così grave ti toglieranno sicuramente la patente, ma non solo perché rischi proprio l’arresto.
Oggi vogliamo parlare di un qualcosa che speriamo non capiti mai quando siete al volante, ma che purtroppo riguarda spesso il nostro paese.
Ritiro parente e rischio arresto
L’abbandono degli animali è una problematica sociale che, oltre a riflettere una mancanza di responsabilità e sensibilità nei confronti degli esseri viventi, comporta anche serie conseguenze legali per chi si rende colpevole di tale atto.
La legislazione italiana prevede infatti sanzioni sia penali che civili per coloro che decidono di abbandonare i propri animali domestici. In questo articolo, esploreremo in dettaglio le implicazioni legali dell’abbandono degli animali e le novità introdotte dalla recente riforma del codice della strada.
Le conseguenze penali e civili dell’abbandono
L’articolo 727 del codice penale italiano stabilisce chiaramente che l’abbandono di animali è considerato un reato punibile con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Questo significa che la legge riconosce la gravità dell’atto di abbandonare un animale, trattandolo non solo come una questione morale ma anche come una violazione penale procedibile d’ufficio.
Oltre alle sanzioni penali, vi sono anche ripercussioni civili significative per chi abbandona un animale. Per esempio, il responsabile può essere tenuto al risarcimento dei danni causati dall’animale abbandonato. Questo include i costi sostenuti dai comuni per l’accalappiamento e il mantenimento degli animali senza padrone o i danni derivanti da eventuali incidenti stradali provocati dall’animale lasciato incustodito.
La riforma del codice della strada e le nuove sanzioni
La recente approvazione da parte della Camera dei deputati e l’attuale revisione al Senato del codice della strada hanno introdotto modifiche significative riguardanti proprio l’abbandono degli animali su strada. Una delle principali novità è rappresentata dall’inserimento di norme più severe contro questa pratica disumana.
In particolare, se l’abbandono avviene su una strada o nelle sue adiacenze, la pena prevista sarà aumentata di un terzo rispetto alle sanzioni ordinarie già menzionate. Ma non finisce qui: se per commettere il reato viene utilizzato un veicolo, alla pena si aggiungerà anche la sospensione della patente di guida per un periodo variabile tra sei mesi e un anno.
L’introduzione dell’abbandono tra le fattispecie dell’omicidio stradale
Una delle modifiche più impattanti riguarda l’inclusione dell’abbandono di animali tra le cause scatenanti previste dalla normativa sull’omicidio stradale. Ciò significa che se dal gesto irresponsabile dell’abbandono derivasse un incidente mortale o con lesioni gravi (prognosi superiore ai 40 giorni), verranno applicate le disposizioni relative all’omicidio stradale o alle lesioni personali gravi o gravissime previste dal codice penale.
Questa innovazione legislativa rappresenta senza dubbio uno step importante verso una maggiore tutela sia degli animali sia della sicurezza sulle nostre strade; dimostra inoltre come il legislatore intenda affrontare con crescente severità fenomeni purtroppo ancora troppo diffusi quali quello dell’abbandono animali.
Problemi applicativi ed effetti sulla sicurezza stradale
Nonostante queste misure possano sembrare estreme a prima vista, esse sono motivate dalla necessità di incrementare la sicurezza sulla circolazione pubblica e scoraggiare comportamenti irresponsabili come quello di lasciare gli animali incustoditi in luoghi potenzialmente pericolosi come le vie pubbliche.
Identificare il luogo preciso dove è stato abbandonato il animale può presentare alcune difficoltà pratiche; tuttavia questo aspetto non diminuisce il valore delle nuove disposizioni legislative né il loro impatto positivo sulla prevenzione degli incidenti causati da animali vaganti.
In definitiva queste normative mirano a educare i cittadini a un maggior senso dī responsabilità nei confronti degli esseri viventi affidatici alla nostra cura e alla coesistenza pacifica nell’àmbito urbano ed extraurbano garantendo così una maggior protezione sia agli animali stessi che alla comunità nel suo insieme