Da non perdere la possibilità di andare in pensione 10 anni prima se si è disoccupati, una rendita anticipata che può fare comodo. Tutte le informazioni utili.
La pensione è il cruccio di tanti italiani, con preoccupazioni ricorrenti su quando ci si potrà andare – in un Paese in calo demografico e sempre più anziano la data della pensione sarà spostata sempre più avanti – e soprattutto quando si prenderà di assegno pensionistico mensile. Questioni non di poco conto.
Nel frattempo, forse non tutti sanno che i disoccupati di lunga durata, in età avanzata e che non riescono a rientrare nel mondo del lavoro, possono andare in pensione anticipata, grazie a un sistema che garantisce una rendita anticipata. Questa rendita è riconosciuta a determinate condizioni.
Di seguito, scopriamo tutti i dettagli sulla rendita integrativa temporanea anticipata, conosciuta con l’acronimo RITA. Ecco di cosa si tratta, come funziona e tutto quello che bisogna sapere.
Grazie alla RITA, la rendita integrativa temporanea anticipata, è possibile ricevere in anticipo la pensione, fino al raggiungimento dell’età pensionabile. Si tratta di uno strumento che può anticipare fino a 10 anni la pensione di vecchiaia per coloro che ne hanno necessità e in presenza di determinati requisiti. Questa rendita è riconosciuta a chi è inoccupato o disoccupato e ha versato almeno 20 anni di contributi. Prima ancora, però, è necessario aver sottoscritto un fondo di pensione integrativa. L’assegno pensionistico anticipato, infatti, viene attinto da questo fondo.
Con la Rita è possibile un pensionamento anticipato che normalmente è di 5 anni, prima di raggiungere l’età pensionabile che oggi è di 67 anni, come stabilita dall’Inps in base alle aspettative di vita, ma che può essere ulteriormente anticipato a 10 anni se il richiedente è disoccupato o inoccupato da almeno 24 mesi.
La rendita è chiamata integrativa perché il trattamento pensionistico anticipato viene preso dal capitale accumulato nel fondo pensione sottoscritto. Poi, è temporanea perché non si tratta di una rendita vitalizia ma che viene concessa per un determinato periodo di tempo, dal momento della richiesta a quello del raggiungimento dell’età pensionabile e, ovviamente, è anticipata perché è un trattamento economico anticipato rispetto alla data di pensionamento.
I requisiti per ottenere la RITA, oltre al principale di aver sottoscritto un fondo pensione integrativo, sono: aver concluso l’attività lavorativa al momento della richiesta, aver versato almeno 20 anni di contributi all’Inps, avere un’età anagrafica inferiore di non oltre 5 anni rispetto a quella richiesta per la pensione di vecchiaia, dunque 62 anni, visto che l’età pensionabile è di 67 anni, tuttavia per chi è inoccupato da 24 mesi l’età scende a 57 anni, essendo prevista la possibilità di anticipare di 10 anni la pensione.
La RITA, dunque è una sorta di ponte che permette di arrivare con tranquillità alla pensione a chi non riesce più a collocarsi nel mondo del lavoro. Inoltre, beneficia di una tassazione agevolata, con l’applicazione di un’aliquota al 15%, al posto delle normali aliquote Irpef, e con una riduzione della stessa aliquota di 0,30 punti percentuali per ogni anno di partecipazione ad un fondo pensione successivo al quindicesimo anno, fino a una riduzione massima del 6%.
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