In pensione a 60 anni senza paletti: la riforma che puoi sfruttare

Non devi aspettare la riforma delle pensioni: già ora potresti accedere alla pensione a 60 anni senza paletti. Vediamo come fare.

In pensione a 60 anni anziché a 67 e senza paletti: la riforma già esiste ma nessuno ne parla. Vediamo cosa devi fare per smettere di lavorare con 7 anni di anticipo.

Il mondo delle pensioni, per il momento, è governato dalla legge Fornero che ha stabilito che, per accedere alla pensione, bisogna aver compiuto almeno 67 anni di età. Non solo: la legge Fornero prevede altri due requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia ordinaria. Il primo è il requisito contributivo: oltre ad avere 67 anni di età bisogna avere almeno 20 anni di contributi. C’è poi un altro requisito poco noto: può andare in pensione solo chi ha maturato un assegno previdenziale pari almeno all’importo dell’Assegno sociale.

L’assegno sociale cambia tutti gli anni in quanto viene rivalutato. Nel 2024 corrisponde a 534,41 euro al mese. Chi, pur avendo 67 anni e 20 anni di contributi, non raggiunge tale soglia minima, dovrà continuare a lavorare. Andare in pensione a 67 anni o anche oltre non piace quasi a nessuno. Del resto per fruire delle misure di prepensionamento bisogna o rientrare in categorie lavorative specifiche o aver maturato molti anni di  contributi.

Ad esempio per andare in pensione con Quota 103 oppure con la pensione anticipata ordinaria, bisogna avere un requisito contributivo minimo di 41 anni o di più. Mentre con Ape sociale o con Opzione donna bastano 30/35 anni di contributi ma bisogna far parte di specifiche categorie.  Eppure ci sarebbe un modo per andare in pensione a 60 anni senza paletti ma nessuno ne parla.

In pensione a 60 anni: il modo c’è ma nessuno vuole che tu lo sappia

Ci credi che potresti benissimo andare in pensione a soli 60 anni anziché a 67? Sì potresti ma nessuno vuole che tu ne sia a conoscenza. Vediamo tutto nei dettagli.

Il mondo delle pensioni ha subito una grande svolta ben prima della legge Fornero. Nel 1995, infatti, ci fu la riforma Dini. Fino al 1995 l’importo delle pensioni veniva calcolato con il sistema retributivo. Dopo la riforma Dini le pensioni vengono calcolate con il sistema contributivo.

Quest’ultimo tiene conto solo dei contributi versati dal lavoratore i quali vengono moltiplicati per un coefficiente di trasformazione che aumenta con l’aumentare dell’età. Il sistema di calcolo contributivo, in pratica, funziona come un salvadanaio: alla fine della carriera ciascun lavoratore avrà una pensione che dipenderà da ciò che lui ha versato. Con questo metodo le pensioni pesano pochissimo sulle casse dello Stato. Anzi: non pesano nulla.

Se il Governo decidesse di ricalcolare tutti gli assegni previdenziali- anche quelli di coloro che hanno dei contributi antecedenti alla riforma Dini- con il sistema contributivo, tutti potremmo andare in pensione a 60 anni e senza paletti in quanto allo Stato non costeremmo nulla.