Busta paga, come ridurre le tasse: con questo metodo lo stipendio non se lo mangia lo Stato

La tassazione troppo alta in busta paga così non sarà più un problema: così avrai lo stipendio quasi intatto.

Ogni anno tra tasse, imposte e tributi i contribuenti italiani sono chiamati a versare una somma davvero ingente del proprio stipendio/fatturato allo Stato che destina la maggior parte dei soldi al mantenimento dello stesso welfare che – più nel male al momento che non nel bene questo va detto – fa sì ad esempio che la sanità sia pubblica e per tutti, malgrado le chilometriche file d’attesa che possono durare anche diversi anni.

Tuttavia, è indubbio che il nostro sistema di tassazione sia uno tra i più esigenti se comparato agli altri Stati Europei dalla linea decisamente più morbida. Questo non vuol dire però (malgrado sia imposto dalla legge pagare le tasse) che non si possa risparmiare in maniera intelligente riducendo in maniera del tutto lecita le tasse. E visti i tempi che corrono, avere una maggiore liquidità a fine mese non dispiace per nulla.

Stipendio quasi intatto: il metodo per pagare meno tasse

Innanzitutto è bene suddividere tra lavoratori dipendenti e autonomi. Entrambe le categorie appena citate, infatti, pagano le tasse, ma ovviamente in maniera differente. Ma partiamo da chi è in possesso della partita IVA in regime forfettario e può pagare meno tasse scegliendo il sistema della flat tax. Proprio perché il fatturato annuale non è superiore agli 85.000 euro, l’aliquota che si applica è al 15% e nei primi cinque anni di attività si abbassa al 5% per un risparmio annuale considerevole.

Ma non solo. Questa percentuale, infatti, non è da considerare sull’ammontare complessivo dei ricavi, bensì sul coefficiente di redditività il che significa che è possibile pagare le tasse a forfait perché una percentuale dei guadagni sarà completamente esentasse. Questi coefficienti di redditività però possono variare dal 67 al 78% in base sia ai guadagni effettivi che al proprio lavoro. Per quanto riguarda invece i redditi fino a 28.000 euro, l’aliquota ordinaria più bassa dell’Irpef è pari al 23%, il che rende la tassazione ancora più tenue. Tuttavia, nel caso in cui si opti per l’aliquota ordinaria più bassa, solo i contributi previdenziali potranno essere detratti.

Passando invece ai lavoratori dipendenti, questi ogni mese ricevendo la busta paga si trovano delle trattenute che potremmo definire fisse tra le quali troviamo i contributi Inail, le trattenute e le addizionali Irpef e infine anche i contributi previdenziali. In questo caso per risparmiare sulle tasse è bene richiedere l’accesso alle detrazioni fiscali sull’Irpef grazie alle quali si può ottenere uno sconto sulle tasse o ricevere un credito aggiuntivo in busta paga. Le spese sanitarie, gli interessi per prestiti o mutui, le spese di istruzione o ancora quelle universitarie sono tutte soggette a sconti importanti.