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IRPEF, brutta batosta per questa fascia di reddito: oltre il 60 per cento dell’imposta a carico dei contribuenti

L’IRPEF rappresenta uno dei principali strumenti di prelievo fiscale in Italia. E ora arriva una batosta importante per determinate persone.

L’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, comunemente nota come IRPEF, rappresenta uno dei principali strumenti di prelievo fiscale in Italia. Si tratta di un’imposta diretta che grava sui redditi delle persone fisiche, ovvero degli individui e delle famiglie. Contribuisce in modo significativo al finanziamento delle spese pubbliche e dei servizi dello Stato.

L’IRPEF, una delle principali fonti di introito fiscale in Italia – (Rollercoasterrevolution.eu)

L’IRPEF si articola in diverse aliquote progressive, il che significa che l’aliquota applicata aumenta all’aumentare del reddito dichiarato. Questo sistema progressivo mira a garantire una maggiore equità fiscale, poiché coloro che percepiscono redditi più alti sono chiamati a contribuire con una quota maggiore rispetto a coloro che hanno redditi più bassi.

Nel corso degli anni, la struttura delle aliquote IRPEF è stata soggetta a varie modifiche, con l’obiettivo di adattare il sistema fiscale alle esigenze economiche e sociali del Paese. Attualmente, per l’anno fiscale 2022, sono in vigore tre aliquote principali: una aliquota marginale del 23%, una del 27% e una del 40%.

La dichiarazione dei redditi è il principale strumento attraverso il quale i contribuenti comunicano all’Agenzia delle Entrate i propri redditi e le relative detrazioni fiscali. Questo processo consente all’Agenzia di calcolare l’importo dell’IRPEF dovuta e di verificare la correttezza delle informazioni fornite.

IRPEF: brutta batosta per una fascia di reddito

Anche nell’anno 2022, i dati relativi all’IRPEF in Italia confermano un quadro in cui la maggior parte dell’onere fiscale è sostenuta dai contribuenti con redditi più elevati. Secondo le informazioni fornite dal Dipartimento delle Finanze del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze), relativamente alle dichiarazioni dei redditi 2023, emerge che il 20% dei contribuenti ha versato ben il 63% dell’imposta complessiva. Questo peso maggiore è sostenuto principalmente dai contribuenti con redditi superiori a 35.000 euro. Di conseguenza, la restante parte dell’IRPEF è versata dall’80% dei contribuenti, che percepiscono redditi al di sotto di questa soglia.

IRPEF: brutta batosta per una fascia di reddito (Rollercoasterrevolution.eu)

Tuttavia, va notato che circa 12,5 milioni di contribuenti non versano affatto l’IRPEF. Questi includono coloro che beneficiano di esenzioni o detrazioni fiscali che riducono l’imposta o addirittura la azzerano, nonché coloro per i quali l’imposta netta è bilanciata dall’ex bonus 80 euro. Una particolare attenzione è riservata alla “punta della piramide”, ossia ai soggetti con redditi particolarmente elevati. Questi versano il 7,8% dell’imposta netta complessiva, pur rappresentando solo lo 0,2% dei contribuenti.

Il totale dell’imposta netta dichiarata ammonta a 174,2 miliardi di euro, con un aumento del 1,9% rispetto all’anno precedente. Questo importo medio è di circa 5.380 euro per contribuente e coinvolge quasi il 77% del totale dei contribuenti, pari a circa 32,4 milioni di persone.

Per quanto riguarda le modalità di dichiarazione dei redditi, nel 2022 circa 42 milioni di contribuenti hanno avuto l’obbligo di presentare la dichiarazione. La maggior parte di essi ha utilizzato il modello 730, seguito dal Modello Redditi PF. È importante notare che il numero di contribuenti che ha utilizzato il modello 730 è in costante aumento, con un incremento di circa 740.000 rispetto all’anno precedente.

I dati analizzati offrono uno sguardo approfondito sulla composizione dei redditi e dei contribuenti italiani, evidenziando il ruolo significativo dei lavoratori dipendenti e dei pensionati nel panorama fiscale nazionale. Ulteriori dettagli sono disponibili sul portale del Dipartimento delle Finanze del MEF, fornendo una panoramica completa delle tendenze e delle dinamiche fiscali nel Paese.

Claudio Rossi

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