Turisti in Italia, arrivano bruttissime notizie: in quali città si deve pagare una ‘tassa di soggiorno’ e a quanto ammonta

I turisti che viaggiano in numerose località in Italia dovranno pagare una tassa di soggiorno e di ingresso. Ecco dove.

Mancano pochi mesi all’estate e c’è una brutta notizia per i tanti turisti che scelgono l’Italia come meta per le proprie vacanze. Infatti molte amministrazioni comunali hanno deciso di aumentare la tassa di soggiorno.

Turisti in Italia: brutte notizie
Brutte notizie per i turisti in Italia che dovranno pagare tasse di soggiorno e di ingresso in molte città d’Italia (rollercoasterrevolution.eu)

In alcune città, poi, verrà introdotta una vera e propria tassa di ingresso. Tutto questo al fine di limitare il turismo di massa che può essere potenzialmente dannoso per il patrimonio artistico e culturale di molte località.

Dove dovranno pagare la tassa di soggiorno e di ingresso i turisti in Italia

In estate sono tantissimi i turisti che arrivano in Italia e che, quest’anno, troveranno una brutta sorpresa. Infatti in molte città d’Italia è stata aumentata la tassa di soggiorno mentre in altre località invece è stata introdotta una tassa di ingresso oppure il cosiddetto scudo verde.

Turisti in Italia: dove pagare tassa di soggiorno e ingresso
I turisti in Italia dovranno pagare una tassa di soggiorno più alta e una tassa di ingresso in molte località (rollercoasterrevolution.eu)

Tutte queste iniziative mirano a ridurre il fenomeno del turismo d’assalto ma sicuramente non faranno piacere alle migliaia di turisti che arrivano ogni anno in Italia. In particolare, a partire dal 25 aprile a Venezia sarà necessario pagare 5 euro per entrare nella città della laguna in 29 giornate del 2024, quelle che coincidono con festività e ponti, quando c’è maggior affluenza di turisti. Questa è una tassa che dovranno sostenere i visitatori giornalieri della città, dai 14 anni in su, che non pernotteranno qui.

Non dovranno pagarla i titolari della Carta europea della disabilità e i loro accompagnatori, oltre che i residenti del Veneto, i loro parenti, i pendolari e gli studenti che frequentano scuole e università con sede in città antica o nelle isole minori. La tassa si paga direttamente sul portale del Comune, dopodiché si riceve un voucher con codice Qr e il proprio nome sopra, da esibire alle autorità in caso di controlli. Chi verrà scoperto senza averla pagata, potrà subire una sanzione tra i 50 e i 300 euro, più il costo del biglietto.

A Capri, invece, dal primo aprile al 31 ottobre, i turisti dovranno pagare 5 euro come tassa di sbarco. In precedenza questa tassa aveva un importo di 2,50 euro. A Firenze la soluzione contro il turismo di massa è l’istituzione dello scudo verde, una maxi-Ztl che copre una superficie di circa 38 chilometri quadrati, circa il 66% del centro abitato. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di ridurre le emissioni e, in futuro, di tracciare i turisti che arrivano ogni giorno in città.

Altre città, invece, per contrastare il turismo di massa, hanno deciso di aumentare l’importo della tassa di soggiorno: a Padova aumenterà di 0,50 euro per gli alberghi dalle tre stelle in su. Anche a Brescia la situazione sarà la stessa. A Roma, la tassa di soggiorno è di 10 euro negli alberghi extralusso ed aumenti si sono registrati anche a Napoli e a Milano.