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Pensioni: ecco come ottenere l’integrazione sfruttando i limiti reddituali, tanti soldi in più

Novità nel panorama delle pensioni degli italiani. Adesso è possibile ottenere l’integrazione sfruttando i limiti reddituali: così aumentano.

Nel corso di questo primo quadrimestre abbiamo visto come il Governo si sta interessando maggiormente alla sorte dei pensionati italiani. Infatti, grazie alla nuova legge di Bilancio tutti i pensionati fino a cinque volte il trattamento minimo sono riusciti a vedere un aumento del 5,4% alla loro pensione.

Sfruttando i limiti reddituali cresce la tua pensione (rollercoasterrevolution.eu)

Questa percentuale non è presa a caso, ma riporta proprio il valore del dato riguardante l’inflazione sulla penisola. Adesso però c’è un nuovo metodo per veder crescere l’importo. Oggi quindi analizziamo cosa succede quando abbiamo un debito maturato nei confronti della pubblica amministrazione.

Questo può far riferimento a tasse, imposte, tributi o multe per infrazione del Codice della Strada e Simili. L’ente pubblico a cui i soldi sono dovuti procede ad intimare il pagamento al contribuente anche nel caso in cui la sua richiesta non viene portata a compimento.

Questo significa che quando il contribuente non paga, l’ente pubblico affida il credito all’Agenzia delle Entrate. In questo modo il debito diventa cartella esattoriale. Ma se questa riguarda il bollo auto che il contribuente ha già pagato e di cui conserva la ricevuta, lo scenario cambia drasticamente ed ora vedremo come.

Pensioni, così fai crescere l’importo: ottieni l’integrazione con i limiti reddituali

Per evitare di pagare due volte la cartella del bollo auto è essenziale verificare attentamente se il bollo è stato già regolarmente saldato. L’Agenzia delle Entrate potrebbe inviare cartelle di pagamento erronee, richiedendo il pagamento di un bollo che è già stato coperto in precedenza. Se il contribuente dispone della ricevuta di pagamento, può facilmente confermare lo stato di regolarità del bollo. Nel caso in cui abbiamo perso lo scontrino però ci sono delle procedure alternative per la verifica.

In questa maniera eviti il pagamento (rollercoasterrevolution.eu)

Il metodo tradizionale per controllare lo stato del bollo auto è quello di recarsi presso gli sportelli degli uffici dell’Automobile Club Italia (ACI). Qui è possibile richiedere assistenza e verificare se il bollo è stato correttamente pagato. In alternativa, l’ACI offre anche procedure digitali sul suo portale istituzionale, dove inserendo il tipo di autoveicolo e la targa è possibile verificare lo stato del bollo.

Nel caso in cui risulti che il bollo è stato già pagato e tuttavia è stata ricevuta una cartella di pagamento, è fondamentale seguire una procedura per annullare l’atto esattoriale erroneo. Si tratta di una pratica che richiede l’invio di un apposito modello di ricorso, denominato SL1, alla Regione competente.

Nel modello di ricorso SL1 è necessario compilare accuratamente i dati anagrafici e di residenza dell’interessato, indicando anche gli estremi dell’atto che si desidera contestare. Inoltre è importante allegare alla richiesta una copia del documento di riconoscimento, la copia della cartella esattoriale erronea e la copia del pagamento già effettuato del bollo. Una volta compilato il modello SL1 e allegata la documentazione richiesta, è possibile inviare il tutto all’indirizzo email della Regione competente.

L’indirizzo esatto può variare a seconda della zona e può essere reperito sul modello di domanda disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Affrontare tempestivamente il ricorso può essere essenziale per evitare l’accumulo di interessi e l’avvio di procedure forzate. In questa maniera quindi si evitano pignoramenti e fermi amministrativi.

Loris Porciello

Classe '97, copywriter in attivo dal 2014. Iscritto all'ordine dei giornalisti dal 2022, mi occupo di articoli di lifestyle, gossip, sport, tecnologia,economia e tanto altro. Appassionato di musica, calcio e pallacanestro, nel tempo libero coltivo una forte passione per la scrittura e la lettura.

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